La Gatta, una favola moderna .....

LA GATTA, UNA FAVOLA MODERNA


La Gatta vi dà il benvenuto....

La Gatta potrà essere la vostra amica virtuale nei giorni di pioggia, nei momenti di solitudine...

La Gatta proverà a farvi sorridere con le sue stranezze, con le sue piccole follie...


Potete comunicare con la Gatta, inviando mail a: lagattabybarbara@gmail.com

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Buona lettura :)



sabato 24 settembre 2011

La Gatta © by Barbara Giorgi - 4 capitolo



4.  L’EREDITA’  DELLA  NONNA


Chiavi in mano, cellulare in tasca, presi i fazzoletti di carta, spenta la macchinetta del caffè… ok….
La Gatta è già in macchina e sta per partire: “Il ferro da stiro? Ho staccato il ferro da stiro? Ecco, come al solito non mi ricordo…. E l’ho pure stirata male sta’ maglietta….Torno indietro? No. Facciamo che l’ho staccato, mica sono stupida…. “. La Gatta scende dalla quattro ruote bicolore nera-bianca con adesivi di farfalle sulle fasce laterali e si precipita in casa. Soliti neuroni in disaccordo. Il ferro da stiro è staccato: si riparte. Rewind.
Uscita dall’Eden di edera e magnolie, eccola immersa nei fumi del traffico, con scooters che le tagliano la strada in diagonale, guidati da esseri con caschi allucinanti: “ma guarda questo con il casco che ha pure le orecchie da coniglio!” pensa, un po’ invidiosa di quegli adolescenti folli e felici. Anche lei è stata adolescente. Forse… perché in verità le sembra di esserlo ora. Oppure lo è sempre stata: è nata proprio così. A due anni era già adolescente. Questo se vogliamo considerare l’adolescenza quella meravigliosa condizione di inadeguatezza che ci fa sentire sospesi tra mondi diversi senza poter o dover decidere dove stare. Allora sì. Lei ha il sacrosanto diritto di sentirsi un’eterna adolescente. Per lei, è un diritto acquisito con la nascita.

Ora è arrivata a destinazione. Parcheggio sicuro, grazie all’auto fatta apposta per chi non sa parcheggiare. E lei, certamente, spudoratamente, non sa parcheggiare. Guida come una sciatrice olimpionica tra gli ostacoli, con armoniche virate e frenate da manuale, ma non sa parcheggiare. Troppa fatica. Come si fa ad andare in retromarcia tra due auto, calcolando la curva dello sterzo, per posizionarla dentro come un hamburger tra due fette di pane? Assurdo. E un essere umano deve sprecare preziosi minuti della propria vita per fare una cosa simile? E pure faticando? Ma non esiste proprio. Allora meglio avere un’auto fatta a scatoletta che lasci lì, ovunque, anche messa un po’ di traverso, perché sembra non dar fastidio a nessuno, mentre dice “scusate se esisto”.
La Gatta fruga nella sua borsa mignon (meglio non dire la marca….),  prende le chiavi  e apre una porta cigolante ridipinta di bianco pochi mesi fa. Porta dipinta, ma cerniere arrugginite. Percorre l’ingresso buio di quel palazzotto centro città (non trova mai l’interruttore della luce) e arriva davanti al suo studio-laboratorio-pensatoio…. cioè il suo posto di lavoro, creato proprio da lei, qualche anno fa.

Morta la nonna paterna, nobildonna decaduta, la Gatta si è ritrovata un piccolo patrimonio fatto di una mansarda (quella di cui abbiamo già parlato) e questo fondo fatiscente nel centro storico. A questi si sono aggiunti i soldini di un conto corrente: che farci?
La Gatta ha la sua bella laurea, esattamente in antropologia: ma, diciamolo francamente, a cosa può servire un vecchio fondo per l’attività di un antropologo? L’antropologo viaggia e studia siti antichi: lei lo ha fatto per due anni. Poi, stanca di vivere in tenda, sotto il sole del deserto, in mezzo a sabbia,  scalpelli e vasi antichi….  ha deciso di indirizzare la sua voglia di “scoperte” altrove.
Ma torniamo all’eredità: lei ci ha pensato su circa sette-otto notti di fila, cambiando sistematicamente idea ogni notte. Ha fatto bilanci accurati di previsione per ogni ipotetica attività da creare: un negozio di scarpe (le adora), un piccolo disco-pub (adora anche la musica), una libreria (certo, adora anche i libri)  e poi ….un’edicola,  un negozio di giocattoli, una tabaccheria (no, la tabaccheria l’ha eliminata subito perché il fumo fa male) e pure un negozio di caramelle, quelle vendute a peso, conservate dentro quei contenitori trasparenti con il cucchiaione per prelevarle e metterle negli appositi sacchettini.  Finita la prima cernita, ha ricominciato daccapo con altre ipotesi e bilanci, per altri dieci giorni. Diciamo che dopo un mese ha deciso. Caspita! Prima di iniziare un’attività, una persona ci dovrà pure pensare per bene! E al termine di tutte queste elucubrazioni mentali, la Gatta ha preso la sua decisione: “cosa amo fare di più?” si è chiesta. E, come qualcuno dice in tv…. si è pure data una risposta: ”creare… con arte”. E così è nato il suo laboratorio di idee: da quel piccolo mondo escono disegni di abiti, gioielli (finti), piccoli elementi di arredo. Poi, abili artigiani  trasformano queste idee in oggetti  che la nostra Gatta rivende un po’ ovunque, dove capita, dalle boutiques della sua città, ai mercatini dei sobborghi di Parigi.
Ecco fatto, un altro tassello della vita della nostra amica è stato aggiunto. Così ora sapete qualcosa in più di lei. E sapere che la Gatta è un’artista, una “creatrice”, non è notizia da poco…